studio 3Omin

2O2O(finalista) VENICE BIENNALE COLLEGE directors under.3O
regia Richard Pareschi
drammaturgia Maria Alterno
musiche originali: Donato Di Trapani e Lorenzo Tomio
visuals Giulio Boato
disegno luci Mattia Dal Bianco
voce registrata Loris De Luna
contributi musicali Laura Messina, Francesco Aprili produzione madalena reversa
––––––– ––––––– –––––––
Maria Alterno –– Voce
Donato Di Trapani –– Synth / manipolazioni audio-elettroniche
Richard Pareschi –– Voce
Lorenzo Tomio –– Chitarra - violino/ manipolazioni audio-analogiche
regia Richard Pareschi
drammaturgia Maria Alterno
musiche originali: Donato Di Trapani e Lorenzo Tomio
visuals Giulio Boato
disegno luci Mattia Dal Bianco
voce registrata Loris De Luna
contributi musicali Laura Messina, Francesco Aprili produzione madalena reversa
––––––– ––––––– –––––––
Maria Alterno –– Voce
Donato Di Trapani –– Synth / manipolazioni audio-elettroniche
Richard Pareschi –– Voce
Lorenzo Tomio –– Chitarra - violino/ manipolazioni audio-analogiche
Romantic Disaster è un ossimoro, uno sguardo romantico sulla distruzione della Natura e sulla Natura distruttrice.
La forma scenica è quella di un live-set dove l’uso del digitale convive con l’analogico.
La drammaturgia è costruita come un concept album intorno alla dialettica tra il cambiamento climatico di ieri e di oggi.
Da un lato il Global Cooling scaturito dall’eruzione del monte Tambora nel 1815 e dall’altro il Global Warming che stiamo vivendo.
Al centro i ragazzi: gli attivisti del Fridays for Future e i tre giovani poeti inglesi Keats, Byron e Shelley, che non sapevano nulla di Tambora ma vedevano mutare l’ambiente intorno a loro ed esprimevano in poesia le loro preoccupazioni.
La poesia si fa canto, musica, urlo di battaglia. Un Inno alla Bellezza che non deve morire e alle giovani anime che la custodiscono.
La forma scenica è quella di un live-set dove l’uso del digitale convive con l’analogico.
La drammaturgia è costruita come un concept album intorno alla dialettica tra il cambiamento climatico di ieri e di oggi.
Da un lato il Global Cooling scaturito dall’eruzione del monte Tambora nel 1815 e dall’altro il Global Warming che stiamo vivendo.
Al centro i ragazzi: gli attivisti del Fridays for Future e i tre giovani poeti inglesi Keats, Byron e Shelley, che non sapevano nulla di Tambora ma vedevano mutare l’ambiente intorno a loro ed esprimevano in poesia le loro preoccupazioni.
La poesia si fa canto, musica, urlo di battaglia. Un Inno alla Bellezza che non deve morire e alle giovani anime che la custodiscono.