2024.
teatro – danza
Dall’opera di O. Wilde
ideazione e regia — Maria Alterno e Richard Pareschi
composizione coreografica e interpretazione — Gloria Dorliguzzo
musiche originali — Donato Di Trapanidisegno luci — Andrea Sanson
direzione tecnica e fonica — Francesco Vitaliti
realizzazione maschera di scena — Plastikart Studio di Zimmermann & Amoroso
progetto grafico — Federico Lupo
produzione — madalena reversa in collaborazione con Motus VAGUE
coproduzione — Triennale Milano Teatro, TPE - Festival delle Colline Torinesi
con il sostegno di C.U.R.A. - Centro Umbro Residenze Artistiche / ZUT!, Anagoor
Salomè è tropo, biblico, moderno e contemporaneo, specchio di un’umanità decaduta in un mondo di istituzioni decadute.
È climax dello Spirito del loro/nostro Tempo nell’ossessione della vista, nell’ipertrofia dell’Io, nella noia metafisica, negli sguardi mancati con ciò che è sacro e ineffabile.
È la porta che apre alla barbarie, al silenzio post hangover di tutto ciò che segue l'overdose, l'aver creduto in una qualche sorta di presente eterno.
È un corpo estatico e isterico, che si stempera in una ieratica indolenza, macerato nell'attesa di «une chose inconnue».
È un’anima seduta in sé stessa, sbavante di gesti oscuri, sfinita da idee solitarie e da insidiosi appelli al sacrilegio.
Salomè è un’Elegia all’assenza, finché non c’è più luce, finché tutto ciò che rimane è la perdita.
È climax dello Spirito del loro/nostro Tempo nell’ossessione della vista, nell’ipertrofia dell’Io, nella noia metafisica, negli sguardi mancati con ciò che è sacro e ineffabile.
È la porta che apre alla barbarie, al silenzio post hangover di tutto ciò che segue l'overdose, l'aver creduto in una qualche sorta di presente eterno.
È un corpo estatico e isterico, che si stempera in una ieratica indolenza, macerato nell'attesa di «une chose inconnue».
È un’anima seduta in sé stessa, sbavante di gesti oscuri, sfinita da idee solitarie e da insidiosi appelli al sacrilegio.
Salomè è un’Elegia all’assenza, finché non c’è più luce, finché tutto ciò che rimane è la perdita.
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