2021 ︎ finalista Biennale College registi u.30 - 2020
live - set performance
regia: Richard Pareschi
drammaturgia: Maria Alterno
musiche originali: Donato Di Trapani, Lorenzo Tomio
visuals: Giulio Boato
voce registrata: Loris De Luna, Ian Sutton
fonica e tecnica video: Francesco Vitaliti
disegno luci: Andrea Sanson
contributi artistici: Laura Messina, Giulia Facciolo, Francesco Aprili
organizzazione: Giulia Monte
produzione: madalena reversa con Motus
con il supporto di: Santarcangelo Festival, Short Theatre 2021
––––––– ––––––– –––––––
Maria Alterno –– Voce
Donato Di Trapani –– Synth / manipolazioni audio-elettroniche
Richard Pareschi –– Voce
Lorenzo Tomio –– Chitarra - violino/ manipolazioni audio-analogiche
live - set performance
regia: Richard Pareschi
drammaturgia: Maria Alterno
musiche originali: Donato Di Trapani, Lorenzo Tomio
visuals: Giulio Boato
voce registrata: Loris De Luna, Ian Sutton
fonica e tecnica video: Francesco Vitaliti
disegno luci: Andrea Sanson
contributi artistici: Laura Messina, Giulia Facciolo, Francesco Aprili
organizzazione: Giulia Monte
produzione: madalena reversa con Motus
con il supporto di: Santarcangelo Festival, Short Theatre 2021
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Maria Alterno –– Voce
Donato Di Trapani –– Synth / manipolazioni audio-elettroniche
Richard Pareschi –– Voce
Lorenzo Tomio –– Chitarra - violino/ manipolazioni audio-analogiche
Romantic Disaster è un ossimoro, uno sguardo romantico sulla distruzione della Natura e sulla Natura distruttrice.
La forma scenica è quella di un live-set dove l’uso del digitale convive con l’analogico.
La drammaturgia è costruita come un concept album intorno alla dialettica tra il cambiamento climatico di ieri e di oggi.
Da un lato il Global Cooling scaturito dall’eruzione del monte Tambora nel 1815 e dall’altro il Global Warming che stiamo vivendo.
Al centro i ragazzi: gli attivisti del Fridays for Future, i tre giovani poeti inglesi Keats, Byron e Shelley, e la scrittrice Mary Shelley, che non sapevano nulla di Tambora ma vedevano mutare l’ambiente intorno a loro ed esprimevano in poesia le loro preoccupazioni.
La poesia si fa canto, musica, urlo di battaglia. Un Inno alla Bellezza che non deve morire e alle giovani anime che la custodiscono.
La forma scenica è quella di un live-set dove l’uso del digitale convive con l’analogico.
La drammaturgia è costruita come un concept album intorno alla dialettica tra il cambiamento climatico di ieri e di oggi.
Da un lato il Global Cooling scaturito dall’eruzione del monte Tambora nel 1815 e dall’altro il Global Warming che stiamo vivendo.
Al centro i ragazzi: gli attivisti del Fridays for Future, i tre giovani poeti inglesi Keats, Byron e Shelley, e la scrittrice Mary Shelley, che non sapevano nulla di Tambora ma vedevano mutare l’ambiente intorno a loro ed esprimevano in poesia le loro preoccupazioni.
La poesia si fa canto, musica, urlo di battaglia. Un Inno alla Bellezza che non deve morire e alle giovani anime che la custodiscono.
©Claudia Pajewski